Tamás Szabó in mostra alle Fornaci Ibis di Cunardo

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Tamás Szabó in mostra alle Fornaci Ibis di Cunardo

Sabato 16 maggio, nella spettacolare cornice delle Fornaci Ibis di Cunardo, si è tenuta la bellissima inaugurazione della mostra dell’artista ungherese Tamás Szabó, in occasione del “gemellaggio” tra Cunardo e l’Ungheria, all’interno del progetto 141Expo. Ad aprire l’esposizione, l’esibizione di Gábor Selmeczi, Primo Violino della Filarmonica di Vienna. Per l’occasione, era presente anche Edit Székely, Direttrice del Programma Ungherese per Expo Milano 2015 e rappresentante del Ministero delle Risorse Umane Ungherese.

La mostra resterà aperta fino al 28 giugno, da lunedì a sabato, dalle ore 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00.

 

Le fornaci Ibis di Cunardo

Le fornaci Ibis di Cunardo sono un luogo magico, pieno di storia. Vi si arriva scendendo oltre l’abitato di Cunardo, inoltrandosi all’interno di una grande area verde, lontano dal traffico e dal chiasso. Improvvisamente, tra filari di altissimi alberi, si staglia il profilo dell’altissima ciminiera in pietra, e la vista viene richiamata dal complesso della costruzione rurale, che è rimasto in larga parte com’era, ai tempi della sua edificazione nel 1800.

“Questa zona è conosciuta per l’alta concentrazioni di forni, fin dai tempi di Tiberio, come testimoniato dai reperti di epoca romana, trovati in prossimità dell’antica strada”, dice Giorgio Robustelli, l’attuale proprietario. “La fornace faceva parte della proprietà della famiglia Bossi, miei avi per parte di nonna. All’epoca, si lavorava la calce. Per una serie di vicissitudini legate alla guerra, la famiglia cedette vari pezzi della proprietà, e la fornace fu comprata dal proprietario di una smalteria di Lainate. Nel dopoguerra riaffittammo da lui il luogo, e, con il tempo e grandi sforzi economici, abbiamo ricomprato la nostra fornace. Abbiamo, quindi, riconvertito l’attività in ceramica, che era la grande passione di mio padre, e dato il nome di Ibis, che compare nel nostro marchio.” Dalle Fornaci Ibis sono passati, dagli anni ’60 in poi, numerosi artisti internazionali, che venivano (e alcuni vengono tuttora) a cuocere i loro manufatti, sotto l’abile consulenza degli artigiani ceramisti della famiglia Robustelli. Attraverso i documenti del filmaker Gianfranco Brebbia, sono state recentemente ritrovate le testimonianze di quando, negli anni intorno al ’68, la fornace era luogo di richiamo e di happening sociale per gli artisti della zona, segno di quanto fosse vitale all’epoca la vita culturale della Provincia.

Nel tempo, alle Fornaci sono stati costruiti vari forni, di varie dimensioni, a legna, a gas, per adeguarsi alle richieste sempre innovative degli artisti. Per molti scultori di fama mondiale, riuscire a cuocere i manufatti in Italia, alla Ibis di Cunardo, è un fiore all’occhiello, che rende merito alla grande capacità tecnica degli italiani. Nel frattempo, Giorgio Robustelli ha assorbito, come per osmosi, i trucchi e le genialità degli artisti stranieri, sviluppando una propria sensibilità artistica, che si è rapidamente conquistata l’apprezzamento del mondo culturale, attraverso successi e segnalazioni in numerosi premi e concorsi. “Ora l’attività non è più redditizia come un tempo, ma siamo molto ricercati per collaborazioni in tutto il mondo, e siamo presenti con le nostre opere sia in Italia che all’estero. Vorremmo che la nostra attività fosse più conosciuta, che qualche giovane la portasse avanti. Qualche tempo fa abbiamo realizzato un corso specialistico per l’avviamento all’artigianato ceramico, finanziato dalla Comunità Europea: in due anni, sono stati una ventina i giovani che avrebbero voluto intraprendere il mestiere, ma si sono scoraggiati presto dinanzi ai costi di avviamento e alla burocrazia, che richiede una attività in proprio. Purtroppo, non siamo riusciti a dare alcun impulso alla costituzione di nuove realtà”, dice Robustelli.

Farsi un giro alle Fornaci è davvero una notevole esperienza: trasformata in museo a cielo aperto, l’antica cascina ospita sia all’aperto e sia in varie sale “che sanno di storia” i preziosi esempi delle collaborazioni artistiche alla Fornace. “Le esposizioni cambiano in continuazione. La nostra collezione è importante sia dal punto di vista numerico che qualitativo”, dice Robustelli. Un luogo imperdibile per tutti gli appassionati di storia locale, ma anche di fotografia. Ispiratrice per tutti gli amanti del bello, il fienile delle Fornaci è anche teatro di una manifestazione notturna di poesia, che si svolge il 14 agosto, in concomitanza con il passaggio delle Perseidi.

Nel panorama degli artisti internazionali, che da oltre quarant’anni frequentano la Ibis di Cunardo, sabato 16 maggio, alle 17:00, era presente l’artista ungherese Tamás Szabó per un vernissage di sculture, dipinti e grafiche. Come prezioso omaggio all’evento, si è tenuto, alle 18:00, il concerto del Primo Violinista all’Opera di Vienna Gàbor Selmeczi, pure lui ungherese.

 

(fonti: 141Expo, laBissa, Carla Tocchetti)

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