Archivi tag: Son of saul

Sarajevo Film Festival 2015: Il film ungherese “Son of saul” in concorso per il premio “Heart of Sarajevo”

SARAJEVO – Il Sarajevo Film Festival (dal 14 al 22 agosto) ha reso pubblico il programma principale, inclusi i lungometraggi e i corti in concorso, e il programma della sezione In Focus. Il film ungherese Son of Saul, già vincitore del Grand Prix a Cannes, sarà in lizza per il premio Heart of Sarajevo.

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Cannes 2015: Successo alla Croisette degli allievi del Torino Film Lab

CANNES – Gli allievi del TorinoFilmLab, laboratorio internazionale di supporto ai giovani talenti, si sono distinti in tutte le sezioni del 68° Festival di Cannes, dal Concorso alla Semaine de la Critique, passando per Un Certain Regard. In particolare, l’ungherese László Nemes ha ottenuto un risultato straordinario con la sua opera prima Son of Saul, che si è aggiudicata il Grand Premio della Giuria e il Premio FIPRESCI. Nella realizzazione del film sono stati coinvolti anche il francese Matthieu Taponier (sceneggiatura e montaggio) e l’ungherese Mátyás Erdély (fotografia).

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Cannes 2015: La Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica premia il cineasta ungherese László Nemes

CANNES – Il film sull’Olocausto Saul Fia (Il Figlio di Saul), opera prima del regista ungherese László Nemes, si aggiudica il Premio FIPRESCI, trofeo della critica internazionale, tra le opere presentate nella competizione ufficiale della 68ª edizione del Festival di Cannes.

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Cannes 2015: I giornalisti italiani intervistano il cineasta ungherese László Nemes

CANNES – La stampa italiana incontra il cineasta ungherese László Nemes, all’indomani della cerimonia di premiazione della 68ª edizione del Festival di Cannes, che lo ha insignito del prestigioso Gran Premio della Giuria per il suo straordinario film d’esordio Son of Saul.

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Cannes 2015: Palma d’Oro per Jacques Audiard e Grand Prix a Son of Saul, dell’ungherese László Nemes. Nessun premio per l’Italia

CANNES – La 68ª edizione del Festival di Cannes si è conclusa domenica 24 maggio con l’annuncio del suo palmarès, che ha consacrato Jacques Audiard con una Palma d’Oro a sorpresa per Dheepan. “Ringrazio Michael Haneke per non aver girato nulla quest’anno”, ironizza il regista francese, che ha colto l’occasione per esprimere la sua ammirazione nei confronti dei fratelli Dardenne, sottolineando l’onore di questa ricompensa suprema, dopo i primi due premi da lui conquistati al Festival di Cannes nel 1996 (Premio della Sceneggiatura per Un héros très discret) e nel 2009 con Il profeta. Quest’ultimo gli valse un Gran premio della Giuria, mentre in molti prevedevano la Palma per lui. Sei anni dopo, il suo ultimo film non era molto  favorito dai pronostici, eppure ha convinto la giuria internazionale. Il vincitore del Grand Prix è l’ungherese László Nemes, che, per la sua prima partecipazione a Cannes, ha mostrato il film più potente del festival: Son of Saul. “Ho provato a parlare di un soggetto impegnativo alla mia generazione, ancora ossessionata da questi eventi, e ho voluto farlo in pellicola, perché è importante che questo supporto non scompaia. Si può ancora girare e proiettare in pellicola!”. Nemmeno un premio per i tre film italiani di Moretti, Garrone e Sorrentino.

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Cannes 2015: Incontro col cineasta ungherese László Nemes

CANNES – Con il suo primo lungometraggio, Son of Saul, il cineasta ungherese László Nemes ha fatto centro, arrivando direttamente in concorso al 68° Festival di Cannes, e stupendo sia il pubblico e sia la critica per il suo approccio viscerale alla Shoa. Incontro con il regista, all’indomani della proiezione ufficiale del suo straordinario film.

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Cannes 2015: Il primo lungometraggio dell’ungherese László Nemes stupisce per il suo approccio viscerale alla Shoah

CANNES – Può capitare che un soggetto da sempre forte, trattato senza mezze misure, permetta a un’opera prima di brillare sotto i riflettori della competizione del 68° Festival di Cannes, senza che il suo regista sia mai stato introdotto da una sezione parallela, in una precedente edizione del festival. E’ ciò che è appena successo con Son of Saul, dell’ungherese László Nemes (38 anni). Saul fia, in ungherese, ci ricorda, ancora una volta, fino a che punto il cinema d’autore magiaro si sappia imporre per il suo rigore formale e, in questo caso, con una tensione realistica raramente, se non mai, raggiunta in un film, la cui azione si svolge in un campo di concentramento.

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Cannes 2015: Il cinema ungherese sbarca sulla Croisette

CANNES – La produzione cinematografica ungherese avrà una buona rappresentanza al 68° Festival di Cannes e al Marché du Film, che si apriranno oggi sulla Croisette. In cima alla lista brilla Son of Saul, primo lungometraggio di László Nemes, che avrà la sua prima mondiale in competizione ufficiale venerdì 15 maggio. Prodotto da Laokoon Filmgroup, con il sostegno dell’Hungarian National Film Fund, il titolo è venduto all’estero dalla società francese Films Distribution e sarà lanciato l’11 giugno da Mozinet nelle sale ungheresi.

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“Cannes 2015”: Debutto ad effetto per “Son of Saul“, l’opera prima del regista ungherese László Nemes

CANNES – Debutto clamoroso nel lungometraggio per il cineasta ungherese László Nemes. Son of Saul, la sua opera prima, avrà la sua prima mondiale nientemeno che al 68° Festival di Cannes (dal 13 al 24 maggio 2015). E’ la prima volta in 46 anni che l’opera prima di un regista ungherese è invitata a partecipare al Cannes Film Festival. Una selezione che conferma la permanenza del cinema d’autore magiaro ai più alti livelli mondiali negli ultimi anni (Kornél Mundruczó in lizza per la Palma d’Oro nel 2008 e 2010, Béla Tarr nel 2007).

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“Cannes Film Festival 2015“: Tre film italiani in concorso. Selezionato anche un film ungherese

CANNES – Nanni Moretti, Paolo Sorrentino e Matteo Garrone. Tre italiani in concorso a Cannes, come non accadeva da più di vent’anni. E a conferma del momento storico, i tre autori hanno mandato un commento congiunto: “Siamo felici ed orgogliosi di rappresentare l’Italia in concorso al prossimo Festival di Cannes. Siamo consapevoli che è una grande occasione per noi e per tutto il cinema italiano. I nostri film, ognuno a suo modo, cercano di avere uno sguardo personale sulla realtà e sul cinema. Ci auguriamo che la nostra presenza a Cannes possa essere uno stimolo per tanti altri registi italiani, che cercano strade meno ovvie e convenzionali”.

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