Bogányi

“The Human piano” a Milano: A Palazzo Cusani il pianista ungherese Gergely Bogányi suonerà l’innovativo pianoforte di sua invenzione

MILANO – Il pianista ungherese Gergely Bogányi si esibirà il 30 aprile, alle 11:00, nella suggestiva cornice della Sala Radetzky di Palazzo Cusani, a Milano. Sul palco, il Pianoforte Bogányi, l’innovativo pianoforte da concerto progettato e ideato dallo stesso Bogányi, dopo anni di lavoro sulle forme e sui materiali, come i cosiddetti compositi di carbonio, un materiale di tipo avveniristico, utilizzato anche nella tecnologia aero-spaziale. Il celebre pianista suonerà due Valzer di Chopin. Al concerto si esibiranno anche i pianisti italiani Michele Campanella e Andrea Cantù. Tra il pubblico è annunciata la presenza di un’ospite di eccezione: la celebre pianista argentina Martha Argerich.

Gergely Bogányi, grande concertista, a 40 anni è considerato uno dei più grandi talenti internazionali del pianoforte. Ma non solo. Bogányi ha, appunto, sviluppato un “pianoforte 2.0”, l’evoluzione dello strumento principe della musica mondiale. Novanta tasti anziché ottantotto, materiali innovativi come la fibra di carbonio, un design avveniristico e dalle forme sinuose ed avvolgenti. Il rivoluzionario strumento si è meritato l’appellativo di “Bat-Piano” dai quotidiani britannici “The Guardian“e “Daily Mail“, rimandando alle avveniristiche attrezzature del celebre super-eroe di Gotham City. Ma per il suo virtuoso inventore, il merito principale del Pianoforte Bogányi è riuscire a diventare un tutt’uno con chi lo suona. Per questo motivo, è stato definito anche come “the human piano”.

Ce ne potremo rendere conto giovedì 30 aprile alle 11:00, nella Sala Radetzky di Palazzo Cusani, a Milano, ascoltando un programma musicale decisamente denso, suonato tutto con l’innovativo strumento. Michele Campanella, erede e continuatore della scuola napoletana, ci condurrà all’ascolto dei “Quadri di un’esposizione“, di Mussorgskij. Lo stesso Bogányi suonerà due Valzer di Chopin, in cui virtuosismo e malinconia si mescolano mirabilmente nel tocco. Chiuderà l’incontro musicale un giovane virtuoso italiano, ideale rappresentante di un’intera nuova generazione di pianisti: il lecchese Andrea Cantù, dell’Accademia dei Talenti, che ha scelto l’impegnativa “Sonata n. 5”, di Aleksandr Skryabin.

Sostanza musicale, per rendere evidenti a tutti le doti di questo innovativo strumento. Ma c’è anche un risvolto produttivo: “Innovazione e tradizione, insieme, sono la chiave del futuro, anche lì dove si credeva di essere già arrivati all’eccellenza” – afferma, infatti, Géza Szőcs, Commissario del Governo Ungherese per Expo 2015 – “Il tema di Expo è nutrire il pianeta, lo sappiamo. Questo gioiello – continua – è emblematico di quanto i governi possano fare, con investimenti economici e fiducia, per sostenere la ricerca e nuove visioni in ogni campo del sapere. Nell’interesse del progresso, ma con rispetto: questo è, per noi, nutrire il pianeta”.

L’incontro-concerto, promosso da Géza Szőcs e organizzato da Francesca Parvizyar, è anche l’evento inaugurale di un progetto voluto proprio dal dinamico manager e Commissario ungherese per Expo: con “Liszt suona Verdi”, infatti, avremo un appuntamento ricorrente con il grande compositore italiano, dedicato specialmente ai visitatori del Padiglione Ungherese. Una splendida occasione per conoscere meglio l’Ungheria, un Paese così ricco, così legato all’Italia per molteplici aspetti, e per ascoltare questo meraviglioso strumento con le note di Liszt, ispirate a Verdi.

L’ingresso al concerto è libero.

 

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e il video:

Video-di-presentazione-del-pianoforte-boganyi-al-budapest-music-center-il-20-gennaio-2015/

 

(fonte: Ansa, ilgiornaleOFF, Mondo Classica)

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